sabato 26 novembre 2011

Il rapporto con il territorio: lezioni per il futuro e consultazione sulla Torino-Lione

Al riguardo dei progetti TAV crediamo che in passato si siano fatti diversi errori nel rapportarsi con il territorio, per questo proponiamo per il futuro alcune linee guida che dovrebbero essere seguite nella progettazione delle opere, che siano a livello comunale, regionale, nazionale e europeo.

1) Fin dalle fasi preliminari dell'ideazione del progetto dovranno essere stabiliti tavoli tecnici e politici tra gli enti coinvolti, i tavoli, per non sprofondare nell'anarchia o nell'ostruzionismo, dovranno partire da un obiettivo di fondo che dovrà in ogni caso essere raggiunto. L'obiettivo dovrà basarsi su una precisa esigenza, a quel punto il tavolo tecnico e politico dovrà analizzare le possibili soluzioni atte a rispondere all'esigenza sia sotto il profilo tecnico per l'appunto che quello politico.
Questi tavoli avranno anche funzione deliberativa, infatti saranno gli enti locali e nazionali interessati che dovranno decidere collegialmente le opzioni da perseguire. Questo permetterà di avere i Comuni in particolare come parte attiva nel progetto e non solamente passiva garantendo una corretta intermediazione tra interessi locali e gli interessi locali e quelli nazionali favorendo la ricerca di soluzioni mediate e che possano venire incontro alla maggior parte dell'esigenze.

2) Tali tavoli tecnici dovranno presentare a cadenza piuttosto rigida (due/tre mesi) i risultati dei loro lavori tramite presentazioni in edifici pubblici atti (teatri, cinema, aule magna) a livello comunale, presentazione che dovranno essere eseguite da personale competente (quindi in particolare i progettisti ed il o i presidente/i del/dei tavolo/i). Durante questi incontri dovrà essere riservata una grande parte di tempo per rispondere alle domande e alle questioni sollevate dalla cittadinanza.

3) A seconda della portata dell'opera dovranno tenersi consultazioni non vincolanti popolari a livello locale al riguardo delle varie soluzioni proposte dai tavoli. Per esempio in un caso come quello della Torino-Lione la consultazione può variare dal livello regionale, preferibile per la maggior cittadinanza interpellata, viste le sue implicazioni economiche dirette ed indirette per l'intera regione, al livello provinciale al minimo in quanto l'opera sorgerà nella parte italiana completamente nella provincia di Torino. Di certo non sono accettabili consultazioni che non tengano conto di tutte le realtà locali direttamente investite (quindi per esempio una consultazione sulla Torino-Lione deve investere tutti i comuni italiani toccati dall'opera e non solo quelli della Val di Susa o solo Torino).
La consultazione sarebbe non vincolante in quanto riteniamo che debba fornire un indirizzo alle istituzioni (tra l'altro gli stessi enti territoriali regolarmente eletti) tramite il quale il progetto possa essere ulteriormente affinato e migliorato sulla scorta delle indicazioni della cittadinanza stessa in un'ottica di miglioramento continuo nel quale una consultazione popolare rappresenterebbe il momento di maggior discussione politica e tecnica. Cosa che non sarebbe possibile con una consultazione vincolante in quanto il risultato impedirebbe successive trattative tra i vari interessi in gioco.

Noi pensiamo ad una consultazione per l'appunto che fornisca indicazioni generali e non si limiti ad un sì e no di massima, quindi con la possibilità di scelta tra più opzioni o quesiti. Prevediamo inoltre la possibilità da comune a comune (o provincia e provincia) di aggiungere quesiti inerentemente al proprio territorio in maniera da avere una consultazione realmente utile ed in grado di recepire e mettere in luce il più possibile le esigenze ed i problemi locali... una consultazione quindi che si avvicinerebbe molto ad una rilevazione statistica, ma senza limitarsi ad una popolazione campione. Questo garantirebbe alla cittadinanza una reale possibilità di esprimersi sul progetto, anche in alcuni dei suoi dettagli, facendo il cittadino realmente partecipe del processo propositivo e decisionale e consentendo agli enti territoriali di avere realmente il polso delle necessità della cittadinanza.


Torino-Lione: Una consultazione necessaria, ma ad alcune condizioni

Purtroppo quanto esposto sopra non si può fare per le opere già avviate in quanto per l'appunto già avviate e pure in ritardo; anche se comunque negli ultimi anni molti degli errori sono stati imparati, capiti e ovviati e perciò, seppur in ritardo, diverse cose sono state fatte per venire incontro alle esigenze locali seppur senza una reale partecipazione profonda di queste.

Al riguardo di una eventuale consultazione popolare non vincolante riteniamo che, seppur tardiva, possa essere fatta sulle opere già in cantiere (in particolare nel caso della Torino-Lione), ma a patto che non blocchi le opere in fase di inizio di lavori o già in corso in quanto allo stato attuale bloccarle ulteriormente vorrebbe dire per sè mettere una pietra tombale su queste indipendentemente dal risultato di una consultazione, pur sempre non vincolante, che sia positiva o negativa. Inoltre come accennato nel caso in particolare le consultazioni con gli organi locali ci sono comunque state ed i comuni e gli enti locali (Provincia e Regione) investiti dall'opera si sono già detti a favore, senza considerare comunque l'approvazione da parte di più governi e parlamenti di diverso colore politico, per cui, dati anche gli oramai decenni di discussione, sul 'sè' dell'opera non c'è più da discutere da parte degli enti interessati. Al più riteniamo interessante la apertura di un grande tavolo partecipato per quanto riguarda lo studio di ricadute sul territorio maggiormente incisive e capillari.

Parlando del caso più discusso come quello della Torino-Lione in particolare riteniamo che data la strategicità dell'opera il livello regionale sia quello più equilibrato, infatti pur avendo implicazioni nazionali il livello regionale è comunque quello più investito direttamente ed indirettamente. Accettabile, seppur lungi dall'essere ottimale, è il livello provinciale. Mentre quello meramente 'comunale' è assolutamente inaccettabile visto che le ricadute dell'opera vanno ben al di là del singolo comune (anche dal punto di vista dell'impatto sul territorio, positivo o negativo che sia).

Una eventuale consultazione regionale o provinciale permetterebbe di avere utili indicazioni da parte della cittadinanza su come è percepita l'opera permettendo di intervenire per migliorarle ulteriormente, in particolare riteniamo che grande attenzione debba essere posta nella consultazione all'analisi delle compensazioni territoriali e di come queste sono viste e considerate.

Noi quindi avanziamo con forza la proposta di una consultazione popolare non vincolante sull'opera della Torino-Lione, ma vogliamo allargare questa richiesta anche al riguardo del Terzo Valico sicuri che potrà diventare un reale momento di dibattito e di informazione, a patto che ci sia serietà da tutte le parti e non si trasformi una consultazione in un ennesimo atto per perseguire scontri politici.

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