venerdì 18 novembre 2011

Liberalizzazioni in vista nel settore ferroviario

Argomento non direttamente collegato alla TAV, ma più in generale al trasporto su ferrovia è la notizia che giunge questa settimana dal Parlamento Europeo.

Il Parlamento ha adottato mercoledì, in prima lettura, una riforma della legislazione comunitaria del 2001 sulla liberalizzazione dei servizi ferroviari. Giunto quindi il tanto atteso “recast”, il riordino delle direttive in materia di trasporto ferroviario che dovrà, nei prossimi mesi, essere oggetto di una difficile trattativa tra Parlamento, Commissione e Consiglio Ue.

Il testo approvato dal PE prevede una maggiore trasparenza finanziaria e la separazione contabile tra perdite e profitti fra gestori della rete e operatori del trasporto che fanno parte della stessa holding (come Trenitalia ed Rfi) , inoltre il testo stabilisce che è necessario garantire lo sviluppo della rete ferroviaria e assicurare che i fondi pubblici non siano dirottati verso attività commerciali.

Ogni Stato membro dovrebbe garantire l'indipendenza e l'imparzialità dell'autorità nazionale di controllo per eliminare le pratiche concorrenziali discriminatorie, per quanto concerne le tariffe, l'attribuzione dei binari e consentendo l'accesso ai servizi correlati; ma le autorità di controllo oggi in molti paesi non esistono ed in altri non sono indipendi. Il caso ad esempio è quello dell'Italia, dove il regolatore fa capo al ministero dei Trasporti che è legato direttamente al ministero dell’Economia, azionista di riferimento di Ferrovie dello Stato

Il Parlamento chiede quindi alla Commissione europea di presentare prima della fine del 2012 una proposta legislativa sulla separazione totale fra gestione delle infrastrutture e dei servizi di trasporto , oltre che sull'apertura dei mercati nazionali del trasporto ferroviario passeggeri alla libera concorrenza, nonchè la istituzione di un organismo europeo unico di regolamentazione. 
 
Crediamo che questi siano passi importanti: in Piemonte ad esempio è stato dimostrato nella brutta storia di Arena Ways come un monopolio totale e pratiche anti-concorrenziali da parte del monopolista impediscano la presenza di più competitor sul mercato e questo senza che il monopolista garantisca servizi efficenti.

Nell'ottica dello spostamento del trasporto merci e persone su gomma riteniamo che quello del PE sia un passo piccolo, ma importante, in tale direzione, campo nel quale il nostro paese è estremamente arretrato e deve recuperare molto terreno perduto. Arretratezza che si ripercuote direttamente sui cittadini costretti a dover usufruire di servizi scadenti e peggiori di anno in anno.

Senza una maggiore efficenza del sistema le riforme infrastrutturali, come le linee TAV/TAC, peraltro indifferibili, possono sì generare grandi vantaggi, ma perchè questi vantaggi vengano espressi appieno anche dal lato dei servizi ci vogliono riforme tangibili. Di certo non è prorogando un monopolio totale e oppressivo da parte di Ferrovie dello Stato Italiane e delle sue controllate che si potrà raggiungere quella maggiore efficenza richiesta.


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