sabato 26 novembre 2011

Il rapporto con il territorio: lezioni per il futuro e consultazione sulla Torino-Lione

Al riguardo dei progetti TAV crediamo che in passato si siano fatti diversi errori nel rapportarsi con il territorio, per questo proponiamo per il futuro alcune linee guida che dovrebbero essere seguite nella progettazione delle opere, che siano a livello comunale, regionale, nazionale e europeo.

1) Fin dalle fasi preliminari dell'ideazione del progetto dovranno essere stabiliti tavoli tecnici e politici tra gli enti coinvolti, i tavoli, per non sprofondare nell'anarchia o nell'ostruzionismo, dovranno partire da un obiettivo di fondo che dovrà in ogni caso essere raggiunto. L'obiettivo dovrà basarsi su una precisa esigenza, a quel punto il tavolo tecnico e politico dovrà analizzare le possibili soluzioni atte a rispondere all'esigenza sia sotto il profilo tecnico per l'appunto che quello politico.
Questi tavoli avranno anche funzione deliberativa, infatti saranno gli enti locali e nazionali interessati che dovranno decidere collegialmente le opzioni da perseguire. Questo permetterà di avere i Comuni in particolare come parte attiva nel progetto e non solamente passiva garantendo una corretta intermediazione tra interessi locali e gli interessi locali e quelli nazionali favorendo la ricerca di soluzioni mediate e che possano venire incontro alla maggior parte dell'esigenze.

venerdì 25 novembre 2011

A volte è inutile discutere

Come ricorderete la scorsa settimana su 'Il Piccolo' di Alessandria avevamo inviato una lettera di risposta alle affermazioni di un esponente della galassia dei movimenti No-TAV (in questo caso contro il Terzo Valico).

A distanza di una settimana sullo stesso giornale arriva la sua replica. Vi consigliamo caldamente di rileggervi la nostra lettera e di leggere la sua replica che trovate in allegato come immagine a questo articolo. http://comitatoprotav.blogspot.com/2011/11/lettera-al-il-piccolo-di-alessandria-in.html

Come potrete notare Brunetti ha bombardato di cifre il lettore, esponendo anche quelli che noi stessi nella brevità obbligata della lettera sottointedevamo come problemi (quando per l'appunto criticavamo la gestione da parte della politica della questione al riguardo della lievitazione dei costi e dei ritardi nell'avvio dell'opera), ma non ha risposto neanche vagamente in merito alle critiche e osservazioni da noi sollevate al suo punto di vista. A noi del suo curriculum di oppositore ci interessa poco, volevamo una discussione ragionata sui problemi da noi sollevati.

sabato 19 novembre 2011

Lettera al 'Il Piccolo' di Alessandria in merito al 3° Valico


Lettera da parte del Comitato Pro-TAV e dalla rete alessandrina di Nuova Democrazia Europea al 'Il Piccolo' di Alessandria, lettera pubblicata venerdì 18 novembre 2011.

Siamo del neonato Comitato Pro-TAV, nato a seguito di una lunga e ponderata discussione tra alcuni cittadini piemontesi (in particolare della provincia di Torino e di Alessandria), comitato promosso dalla rete piemontese di Nuova Democrazia Europea. Riteniamo di dover rispondere all'articolo dal titolo 'Siglato il contratto per i lavori del terzo valico' pubblicato lunedì sul vostro giornale. Ci è sembrato, fin dalla infelice frase di apertura, solo uno spot a tal Antonello Brunetti e alle ragioni del no al Terzo Valico, senza lasciare o accennare minimamente alle ragioni che invece sostengono la necessità del Terzo Valico.

Innanzitutto il porto di Genova potrebbe dotarsi finalmente del suo sbocco in pianura verso Milano e Torino, ma in particolare potrebbe avere collegamenti diretti e ad alta capacità con l'Europa Centrale e tramite i collegamenti ad alta capacità futuri della val di Susa con il nord della Francia; contestare l'opera perchè il porto di Genova muove 1 milione e 700 di Tau e non 4 milioni vuol dire chiudere gli occhi di fronte al fatto che il porto di Genova non riesce ad aumentare il traffico di merci proprio a causa della mancanza di collegamenti efficenti con la Pianura Padana ed il resto d'Europa, oltre che per deficit strutturali tra i quali la ridotta capacità di stoccaggio e movimentazioni merci date proprio dal poco terreno disponibile in quel di Genova, deficit strutturali che con il Terzo Valico si potrebbero almeno in parte superare spostando parte delle attività di movimentazione e stoccaggio nella provincia di Alessandria.
Per Genova vorrebbe dire lavoro, per noi idem concretizzandosi in poli logistici e servizi connessi. Non poco per una provincia come la nostra con dati economici di certo non positivi da ancora prima della crisi.

venerdì 18 novembre 2011

Liberalizzazioni in vista nel settore ferroviario

Argomento non direttamente collegato alla TAV, ma più in generale al trasporto su ferrovia è la notizia che giunge questa settimana dal Parlamento Europeo.

Il Parlamento ha adottato mercoledì, in prima lettura, una riforma della legislazione comunitaria del 2001 sulla liberalizzazione dei servizi ferroviari. Giunto quindi il tanto atteso “recast”, il riordino delle direttive in materia di trasporto ferroviario che dovrà, nei prossimi mesi, essere oggetto di una difficile trattativa tra Parlamento, Commissione e Consiglio Ue.

lunedì 14 novembre 2011

Torino-Lione: le motivazioni di una scelta!

Intanto partiamo dal delineare qual'è la situazione di massima del progetto.

Gli ultimi accordi prevedono la realizzazione del progetto in due fasi. Con la prima, del valore di circa 8,2 miliardi di euro (di cui circa 3 a carico dell'Italia), per cui sono in corso i sondaggi e le opere esplorative (come il tunnel esplorativo della Maddalena), sarà realizzato il tunnel di Base (a doppio tubo, quello attuale è monotubo) e due stazioni internazionali a Susa e a San Jean de Maurienne, nonché l'interlacciamento con la linea storica all'altezza di Bussoleno, con la seconda saranno realizzati i tunnel di Belledonne e Glandon in territorio francese e il tunnel dell'Orsiera, sul lato italiano. Questo per quanto riguarda il tratto comune. Il fasaggio riguarda infatti anche le opere della tratta nazionale, indicativamente nella prima fase verrà realizzato il nodo di Orbassano (sede di un importante polo logistico), mentre nella seconda verranno completate le opere per deviare il traffico merci fuori dall'agglomerato urbano di Torino e gran parte del tratto italiano dell'opera stessa nella sua parte di pianura.

Bisogna ricordare come infatti più correttamente si dovrebbe parlare di trafori della Torino-Lione in quanto sono più di uno, anche se comunque il tunnel di Base rimane in assoluto il 'pezzo' più importante e significativo dell'opera, talmente importante che da solo può giustificare l'opera nel suo complesso, il costo dell'intera sezione transfrontaliera di cui il tunnel di Base costituisce l'opera principale, considerati rischi ed aumenti di costi possibili è stato quantificato in massimo 10 miliardi.

L'opera comunque non investe solo la Val di Susa (anche se ci si concentrerà sul 'tratto internazionale' in quanto quello più discusso e sul quale si concentrano le polemiche), ma l'intera provincia di Torino, anche se è da sottolineare che l'opera correrà per la maggior parte in galleria anche nei tratti di pianura proprio per diminuirne l'impatto, comunque questa parte è ancora in discussione e per ora ferma alla conferenza di servizi.

Si prospetta in realtà negli ultimi tempi un progetto di costo ancora minore volto a riutilizzare almeno in un primo tempo quanto più possibile la linea storica da Bussoleno fino alle porte di Torino, con però confermata la nuova ed importante tratta della bretella di Orbassano: costo di 2,2 miliardi rispetto al progetto tutto in variante da 4,4 miliardi per la tratta italiana.
Si ricordi inoltre come la parte comune italo francese va per la precisione da Montmélian a Chiusa San Michele.